Il nome del progetto che ci ha accompagnato per tanti anni “Fai viaggiare la cultura” rispecchia l’unione delle due principali aspirazioni che abbiamo colto tra i giovani dei campi del Libano, quella di studiare e quella di viaggiare, entrambi diritti preclusi anche alle nuove generazioni di palestinesi nate nel Paese.
Il progetto è iniziato nell’anno accademico 2013-14 quando i due ragazzi individuati dall’ONG partner in base a criteri di merito e di bisogno, Titi Khalid Jomaa e Abdul Rahim Fadi Helal, sono stati ammessi al Politecnico di Torino rispettivamente ai corsi di Ingegneria meccanica e di Ingegneria informatica. In previsione avevamo iscritto i due ragazzi all’Istituto italiano di cultura a Tyro per l’apprendimento della lingua che, sebbene non indispensabile per gli studi universitari in inglese, sicuramente lo sarebbe stato per la vita quotidiana nel nostro Paese. I costi sono stati sostenuti grazie alla gratuità di due trimestri riconosciuta dall’Istituto di cultura dell’Ambasciata italiana in Libano per l’esibizione della banda di cornamuse all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università americana di Tyro nell’ottobre 2012.
Ai due studenti successivamente si è unito il terzo ragazzo, Mohamed al Zamel, ammesso alla stessa università al corso di meccatronica.
I costi, all’epoca di € 5.750 annui per ciascuna borsa di studio, come da modalità del Ministero dell’istruzione per l’accesso degli studenti stranieri in Italia, sono stati sostenuti per quattro anni con la partecipazione di numerosi associati. Nel 2017 è arrivata la prima laurea triennale di Mohamed e nel 2018 quella di Abdul, mentre Titi si è spostato in Svezia da parenti uscendo quindi dal programma.
La scelta dei due neo laureati di continuare per la laurea magistrale ha incontrato la disponibilità dei nostri Soci a finanziare anche il prosieguo e nel 2020 Mohamed ci regala la prima laurea magistrale in meccatronica mentre Abdul, che ha già trovato lavoro a tempo indeterminato arriverà più tardi.
Oggi entrambi gli ingegneri sono impiegati a tempo indeterminato in due aziende di Torino.
Il progetto, durato 6 anni, è giunto a capolinea nel migliore dei modi non solo per i destinatari diretti ma anche per le rispettive famiglie tuttora nel campo profughi. Gli ex studenti, infatti, sono in grado di aiutare le famiglie sia economicamente, sia con lezioni via Skype ai fratelli tuttora nelle scuole di UNRWA in Libano.
“Fai viaggiare la cultura” è stato il motore di tutto questo. Termina, ma lascia il posto al progetto “Odissea” per chi ama vedere i benefici duraturi delle proprie donazioni .