Il progetto Cromofonie
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Dieci voci di bambini, 38 tavole colorate. Denominatore comune: i sogni, le paure, i diritti negati e le aspirazioni dei minori che vivono a Burj al-Shemali, la dura realtà di uno dei tanti campi profughi palestinesi disseminati in Libano.
Questo il tema della mostra multimediale organizzata al rientro di una visita all’associazione Al Houlah nel campo di Burj al Shemali nel 2012 e basata sui disegni dei bambini realizzati nell’ambito di un corso di fumetto appena concluso nella Biblioteca Suheil Sabbagh dello stesso campo.
Scriverà Simonetta Lambertini, curatrice della mostra: “La potenza narrativa, coinvolgente di quelle immagini me le fece sentire, da subito, non come semplici disegni, ma come voci che avrei voluto e potuto portare con me senza alcun vincolo di passaporto o di visto”.
L’iniziativa ha incassato il sostegno di Wasim Dahmash, ricercatore di lingua e letteratura araba all’Università degli Studi di Cagliari, membro di Gazzella Onlus per la cura e la riabilitazione dei bambini palestinesi feriti da armi da guerra: “Sono disegni di bambini figli dei sopravvissuti a una delle più atroci pulizie etniche di cui la storia è piena.
Dalle opere emerge la dimensione di precarietà a cui sono costretti.
È una dimensione dell’esistenza, la precarietà, una condizione e una sensazione amara che accompagna tutti i palestinesi, quelli profughi in altri paesi e quelli divenuti stranieri in patria”.
La mostra, programmata con la visita alternata di scolaresche nei luoghi espositivi, è ospitata
A S. Piero in Bagno (FC), sala consiliare di Palazzo Pesarini con il patrocinio del Comune di Bagno di Romagna e della Comunità montana dell’Appenino Cesenate.
A Castelnuovo Berardenga (SI), Museo del Paesaggio con il patrocinio del Comune di Castelnuovo Berardenga
A Roma, Istituzione Biblioteche di Roma, Biblioteca Basaglia, in autofinanziamento.
Con il patrocinio di Federculture.