I volontari perfetti
di Olga Ambrosanio, agosto 2016
Ho creduto tanto nel volontariato di musicisti insegnanti quale ulteriore componente del progetto Banda senza Frontiere che si svolge qui a Burj al Shemali con il supporto della Tavola Valdese. Ho sofferto per convincere chi invece lo sconsigliava e poi, dopo essermi confrontata con diversi musicisti alla fine l’ho attuato. E’ cresciuto man mano, con la tenacia che solo la convinzione di essere nel giusto ti può dare, con l’aiuto di persone esperte che man mano hanno costruito una rete intorno a questa convinzione fino a farla diventare una realtà.
Estate 2016: 4 insegnanti italiani di diversi strumenti sono qui contemporaneamente e per un lungo periodo, distribuiti nelle aule della palazzina della Beit Atfal Assumoud. A loro si affiancano due volontarie locali, le più esperte in violino e violoncello, che insegnano ai più piccoli.
Ve li presento. Tutti giovani:
Matteo Cona (chitarra),instancabile nell’insegnare, con una capacità di fare gruppo e di esserne leader senza apparire, concentrato nell’obiettivo, propositivo.
Claudio Madeddu (batteria), chiuso nella sala teatro in cima alla palazzina Assumoud per attutire i decibel che sprigionano dalle sue lezioni, ha impiegato pochissimi giorni per conquistare gli studenti allo strumento, nuovo per loro.
Andrea (sassofono), oltre alla capacità di insegnare ha lasciato un ricordo di dolcezza negli studenti che continuano a contattarlo via whatsapp, visto che ha dovuto anticipare il rientro in Italia per motivi personali.
Daisy (canto), gioia ed allegria oltrepassano la porta della stanza dove, con il suo pianoforte, educa la voce di bambini e teenagers.
Professionali durante il lavoro, severi quanto basta con gli studenti senza dimenticare che è pur sempre estate per questi ragazzi che tra poco riprendono le scuole senza essere proprio usciti dal campo se non per qualche gita di un giorno offerta dalle associazioni, giocherelloni nei momenti di relax, disponibili per la conduzione di casa, cuochi al momento opportuno per condividere la fatica ai fornelli.
Si, sono proprio questi i volontari “tipo” di ULAIA. E con il 2016, ve l’assicuro, sono arrivati proprio cosi!