Ma che bella storia! Fase Burj al Shemali, 14 aprile
di Simonetta Lambertini
E così eccoci qua nella “beit” di Olga, come conoscono e riconoscono gli amici palestinesi del campo la casa di ULAIA . Domani ci sarà il primo dei due incontri programmati con i bambini, Luigia fuori sul terrazzino si ripassa un po’ di vocabolario arabo. Nel pomeriggio le ho mostrato quello che domani mostrerò ai bambini, abbiamo immaginato insieme quale può essere l’indirizzo da dare all’incontro per coinvolgerli nonostante le difficoltà linguistiche.
Tanto da raccontare, speriamo di avere parole semplici e spedite per dirlo.
Oggi abbiamo fatto un primo passaggio in biblioteca per salutare e prendere accordi per domani, ho ritrovato Abu Fadi dopo tre anni e sembrava veramente ieri, sempre uguale. La biblioteca invece no, è più bella con gli spazi organizzati in modo da renderla più ariosa e accogliente e dove c’era la saletta dei computer ora c’è uno spazio tutto dedicato ai più piccoli.
Siamo rimaste in biblioteca il tempo di qualche chiacchiera e un caffè al cardamomo, bambini si affacciavano alla porta a curiosare, altri bambini ci avevano guidate fin lì fra vicoletti e stradine che non ricordavo. Senza di loro non l’avremmo trovata di certo.
Abu Fadi ci ha riaccompagnate sulla strada nota per beit Olga, aiutandoci lungo il percorso a risolvere due o tre problemi fra farmacia, sim libanese, cambio dollari. Domattina verrà a prenderci e ad aiutarci con il carico di materiale che amici e soci hanno raccolto per la biblioteca: quaderni, album da disegno, cancelleria, matite colorate, pennarelli e tanto altro che Asma, ne sono certa, saprà mettere a frutto.
Tutto è pronto, non rimane che andare a dormire per sfruttare al meglio questi momenti così speciali, ma con il sapore di una normale quotidianità. Ci sarà anche Marika con noi, alcuni dei bambini che hanno scritto sull’albero linguacciuto di ‘Ma che bella storia’ seguono i suoi corsi di kick boxing, sarà davvero come essere una grande famiglia.