Tappa al campo di Chatila. Incontriamo i sostegni a distanza di ULAIA: da bambine a universitarie

Da anni mi muovo nel campo di Chatila e nell’area di Sabra, che è uno degli accessi al campo, ma è la prima volta che mi appare come una favela. Non è la confusione o il sovraffollamento a dare questa sensazione, ma, purtroppo, l’immondizia non rimossa, i poveracci che raccolgono qualunque cosa che può tornare utile, i bambini che girano con la sigaretta in bocca, le pozzanghere che non riesci ad evitare non perchè abbia piovuto dal cielo, ma perchè “piove’ dai tubi dell’acqua che corrono insieme ai fili dell’elettricità, sopra le nostre teste, nei vicoli stretti e angusti.

E’ lo scotto da pagare per arrivare in quell’oasi di pace che è il Centro Assumoud di Chatila, dove si svolgono tante attività per i bambini e i giovani.

Lì troviamo le due ragazze che abbiamo a sostegno fin da bambine, ormai universitarie. Non le abbiamo lasciate dopo i primi cinque anni di sostegno perchè le condizioni economiche delle loro famiglie non sono cambiate, perchè hanno proseguito gli studi, e perchè ora loro stesse sono volontarie in Assumoud per i nuovi bambini.

Tra questi Mohammad, da qualche anno assegnato a Mimma. Gli sponsor riceveranno in privato gli aggiornamenti specifici e le foto che per riservatezza evitiamo di rendere pubblici. Ricordiamo, invece, che troverete a questo link le condizioni economiche per sostenere un bambino ‘a distanza”‘ con le nostre modalità che puntano ad eliminare quella distanza favorendo i contatti e migliorando, ove possibile, la qualità delle informazioni, sempre che lo sponsor lo desideri.

Olga Ambrosanio, 27 febbraio 2025