Dal Libano in guerra. Gli aggiornamenti dell’ONG locale Beit Atfal Assumoud

Qui la sintesi e i periodici aggiornamenti dal Libano che invia il Direttore dell’ONG locale NISCVT/Beit Atfal Assumoud, Mr. Kassem Aina.

Beirut, 17 dicembre 2024

Gli sfollati dai campi del Sud rientrano. I centri Assumoud nei campi riprendono le attività. I sopralluoghi evidenziano i danni alle strutture. Il tetto del centro di Rashidieh richiede una immediata riparazione per evitare che la pioggia che penetra all’interno peggiori la situazione. I pannelli solari sono fuori uso e tre “inverter” sono danneggiati. Nei centri di El Buss, Rashidieh e della Beqaa, tutti i vetri sono rotti e le porte danneggiate.

Il prezzo pagato dalla popolazione al 29 novembre risulta di 3.961 morti e 16.520 feriti, mentre dall’inizio del cessate il fuoco circa 600.000 sfollati sono rientrati

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Beirut, 13 novembre 2024.

I numeri, ad oggi, dell’attacco israeliano al Libano sono ormai noti: oltre 3.000 morti, 13.970 feriti e 1,2 milioni di sfollati (dati del Ministero della salute libanese).

Le statistiche che ci fornisce il report circa la sistemazione dei palestinesi sfollati dai campi del Sud (Rashidieh, Burj al Shemali, El Buss) e zone periferiche di Burj al Barajne di Beirut, rendono evidente la sproporzione nell’accoglienza tra quanti hanno trovato ospitalità presso parenti e amici nei campi del Nord, di Saida e di Beirut (23.420 persone) e quanto ha potuto offrire UNRWA nelle sue strutture, principalmente scuole (3.511 persone). Tra gli sfollati, anche palestinesi dalla Siria (PRS), Siriani (SYR) e altre nazionalità residenti nei campi.  Non ci sono notizie, invece, del piccolo campo della Beqaa.  

UNRWA ha lasciato alle ONG il compito di distribuire pacchi di cibo e kit igienici a chi non è in condizione di cucinare o di comprare, data l’economia di guerra che ha aggravato la già precaria situazione finanziaria del Paese per l’impennata dei prezzi. La situazione è ancora più grave per coloro che al Sud avevano un reddito da lavoro, ancorché giornaliero, in agricoltura, in edilizia, lavoratori e lavoratrici addetti alle pulizie e coloro il cui sostentamento era legato alla microeconomia dei campi (negozietti, attività di falegnameria, carrozzeria auto, ecc. ) .   

Assumoud, oltre a fornire generi di prima necessità anche alle famiglie alloggiate presso parenti, con lo staff del Sud in servizio presso i campi non a rischio, sta cercando di assicurare i servizi di supporto psicologico e psichiatrico in modalità remota, compatibilmente alla debolezza di internet e all’abbandono dei terapisti che non stanno ricevendo stipendio. Ha inoltre attivato anche le classi di sostegno scolastico, nonostante le difficili circostanze, al fine di integrare le lezioni che UNRWA ha iniziato on line essendo impraticabili le scuole perché adibite a rifugi.

Chi conosce il territorio per aver visitato in passato il Libano e i campi palestinesi, può aver piacere nel leggere l’ elenco dettagliato degli interventi di Assumoud nei diversi campi e avere una idea della difficoltà di gestione in termini economici e organizzativi di un numero elevato di persone nello scenario attuale.

Infine Kassem Aina, direttore di Assumoud, rinnova l’appello alla solidarietà chiedendo, in alternativa ai bonifici bancari, l’invio a mezzo  OMT o Western Union per importi fino a 2.000  

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