Progetto “Learning classes”: supporto all’educazione scolastica nel campo profughi di Wawel (Beqaa, Libano)
Molte le considerazioni che ci hanno spinto a presentare il nuovo progetto “Learning classes in the refugee camp of Wawel (Beqaa, Libano), finanziato, per il 2025, dall’Otto per Mille Valdese, un progetto per contrastare la povertà educativa nei campi profughi del Libano.
I problemi atavici di sovraffollamento nelle scuole UNRWA e di mancanza di materiali didattici e di risorse finanziarie delle famiglie palestinesi per fronteggiare i costi dell’istruzione privata, minano alla base l’accesso a istruzione avanzata e a professioni regolamentate, ostacolando il miglioramento socio-economico e creando barriere all’ascesa sociale in un circolo vizioso di povertà generazionale. Inoltre il nuovo metodo di insegnamento misto adottato da UNRWA dal 2020-21, seguito al periodo Covid, si è rivelato infruttuoso e i risultati degli esami ufficiali nelle scuole libanesi a completamento del primo ciclo di studio (corrispondente alle nostre elementari) hanno visto la percentuale più bassa mai registrata di studenti ammessi al livello superiore. L’abbandono degli studi rischia di diventare endemico.
Il progetto di supporto all’educazione istituisce presso il centro Assumoud della Beqaa, l’unico a non beneficiare ancora di quanto già in atto da anni in altri campi, l’assistenza pomeridiana giornaliera per tutto l’anno scolastico a sei classi di bambini dai 6 ai 12 anni, con personale formato all’utilizzo di tecniche di interazione per stimolare l’apprendimento e accrescere la motivazione.
Il progetto prevede una azione di advocacy che dovrà conferire una particolare rilevanza alla situazione educativa critica per i palestinesi in Libano e al lavoro instancabile di Beit Atfal Assomoud che rappresenta un pilastro di speranza e resilienza. Un podcast che affronterà i diversi aspetti trasformerà il progetto in un veicolo di informazione e sensibilizzazione su scala qlobale.
Si inizierà a dicembre, con il rientro della popolazione nella Beqaa, augurandoci la fine dei bombardamenti.