Suicidi dei soldati israeliani che rientrano da Gaza
Il più recente suicidio di cui si è avuto notizia, a fine ottobre 2024, è quello del soldato Eliran Mizrahi, quaranta anni e quattro figli, ritratto nella foto pubblicata da Zeitun.info, per gentile concessione della famiglia.
Gli orrori a cui è stato comandato se li è portati nella tomba, ma li racconta il soldato co-pilota del bulldozer in cui lui prestava servizio nell’articolo di Nadeen Ebrahim e Mike Schwartz.
Non è chiaro quanti soldati si siano tolti la vita durante l’attacco a Gaza perché l’esercito israeliano non fornisce una cifra ufficiale, ma il quotidiano israeliano Haaretz che è entrato in possesso dei dati dell’esercito riferisce che tra il 7 ottobre e l’11 di maggio, dieci soldati si sono suicidati.
Dietro lo stesso silenzio si celano il Ministero della salute israeliano e il Dipartimento della riabilitazione, mentre si sa che più di un terzo dei soldati rientrati da Gaza è affetto da problemi di salute mentale o da sindrome da stress post-traumatico e che il numero dei feriti entro fine anno si stima che si attesti intorno a 14.000 persone.
Il suicidio più eclatante, però, è quello dello Stato di Israele che con l’efferatezza della sproporzionata reazione al 7 ottobre sta provocando l’indignazione di larga parte della popolazione mondiale esponendo a rischio rappresaglie i propri connazionali anche all’estero. Poca lungimiranza o rischio calcolato?