Emergenza Libano! Assumoud rinnova la richiesta di aiuti umanitari
Stesso schema di Gaza, stessa devastazione, stesso disprezzo per le vite dei civili.
Chi ha un parente, si sta spostando al Nord portando con se quello che può, secondo un rituale a cui le immagini di Gaza ci hanno giĂ abituato; chi non ha nessuno viene accolto nelle scuole; il raccolto autunnale è sfumato sotto le bombe al fosforo bianco utilizzate da Israele nei mesi scorsi e la casa semplicemente polverizzata. Assumoud non ha chiuso i centri e con il suo team si sta dedicando all’assistenza agli sfollati, come d’abitudine, a prescindere dalla nazionalitĂ .
Rilanciamo l’appello di Kassem del 26 settembre, sempre piĂą accorato, sempre piĂą disperato. Ringraziamo chi ha giĂ donato accogliendo l’appello precedente, la raccolta continua con l’obiettivo di effettuare un unico bonifico al piĂą presto possibile. Per le donazioni potete utilizzare le modalitĂ di cui a https://www.ulaia.org/sostieni-ulaia/ oppure il tradizionale bonifico al conto intestato ULAIA ArteSud IBAN IT95P0501803200000012420618 con causale: erogazione liberale, appello ASSUMOUD
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9 ottobre 2024 – Un nuovo appello di Kassem ricevuto oggi alle 13 circa (traduzione ULAIA).
Critical Call for Support: Addressing the Humanitarian Crisis in Lebanon
Kassem Aina<kassemaina@gmail.com> 13:23 9/10/2024
Cari partner e amici,
Spero che questo messaggio vi trovi bene. Vi scrivo in un momento urgente e critico, mentre la situazione in Libano si deteriora. La crisi umanitaria è aumentata in modo drammatico, lasciando oltre 2,2 milioni di persone con un disperato bisogno di assistenza. Tra questi 1,3 milioni di rifugiati siriani, 119.000 profughi palestinesi e 87.000 migranti che hanno già affrontato enormi difficoltà .
L’impatto della violenza è sconcertante, con oltre 2.000 morti e piĂą di 10.000 persone ferite. Tragicamente, il bilancio comprende oltre 80 operatori sanitari uccisi e altrettanti feriti mentre cercavano di fornire assistenza. Le infrastrutture essenziali sono state gravemente danneggiate, 25 centri sanitari attaccati, 21 nel sud e 4 a Beirut, di cui 2 non sono piĂą operativi.
Mentre le famiglie fuggono dal sud e da Beirut in cerca di sicurezza, molte hanno cercato rifugio nelle scuole e per strada, con poco piĂą dei vestiti sulle spalle. La stragrande maggioranza, sfollata dai campi del sud e di Beirut, si sta spostando verso le regioni settentrionali nella speranza di trovare un ambiente piĂą sicuro. Purtroppo le condizioni sono terribili; molti vivono all’aperto o in rifugi sovraffollati senza i beni di prima necessitĂ , come materassi, coperte, cibo o persino tende. Con l’avvicinarsi della stagione autunnale, dovranno affrontare pioggia e freddo senza un riparo adeguato.
La crisi economica in Libano aggrava ulteriormente queste sfide. Sebbene le scuole siano state aperte per fornire rifugio temporaneo, i rifornimenti essenziali sono scarsi. La maggior parte degli aiuti proviene da ONG e dal sostegno limitato di organizzazioni come l’UNRWA. Alle famiglie sfollate nelle scuole non è sufficiente per soddisfare le enormi esigenze. Gli articoli di uso quotidiano che una volta erano accessibili sono diventati proibitivamente costosi; per esempio, un materasso che costava 7 dollari è salito alle stelle, a 30 dollari, analogamente sono aumentati i prezzi dei prodotti alimentari. Molti temono che possa verificarsi un assedio totale, esacerbando una situazione giĂ disperata.
Le ultime statistiche fatte nei campi dove sono affluite le persone sfollate:
1- Naher el bared (Tripoli) circa 1.605 famiglie hanno trovato casa con parenti e circa 491 famiglie in rifugi (scuole dell’UNRWA)
2- Nel campo di Beddawi (Tripoli) ci sono circa 1.188 famiglie sfollate che hanno trovato rifugio presso parenti o hanno preso casa poiché UNRWA non ha aperto le scuole
3-Mar Elias camp (Beirut): circa 130 famiglie sono rifugiati a casa di parenti poiché non sono disponibili rifugi
4-Ein el helweh camp (Sidone). Circa 1.095 famiglie hanno trovato rifugio in case di parenti
5- Al Rachides, Bourj Shamali, al Buss (Tiro), Bourj el barajneh e Shatila (Beirut). I campi non sono sicuri. Molte persone fuggono per una destinazione piĂą sicura nei campi del nord e a Saida. Alcune persone di Bourj el Barajneh hanno trascorso la notte in prossimitĂ del mare poichĂ© il bombardamento, vicino alle loro case, metteva a rischio di crollo le loro case per l’intensitĂ delle bombe su Beirut
6- Mieh – meih camp (Saida) ha circa 200 famiglie sfollate
Il vostro sostegno è sempre stato inestimabile, e in questi tempi difficili dobbiamo contare sulla generositĂ dei nostri amici per continuare gli sforzi. Insieme possiamo fornire un aiuto immediato a coloro che soffrono: distribuire cibo, forniture mediche e articoli per l’igiene.
NecessitĂ essenziali per le famiglie sfollate che non ricevono alcun sostegno:
1. Pacchi alimentari
2. Materassi
3. Coprimaterassi
4. Cuscini
5. Coperte
6. Kit igienici
7. Kit igienici per donne
8. Kit igienici personali (shampoo, dentifricio, ecc.)
9. Vestiti (camicie pantaloni calze biancheria intima ecc.)
10. Pannolini per adulti
11. Pannolini per bambini
12. Latte artificiale
13. Asciugamano
Grazie per prendere in considerazione una donazione per aiutare coloro che sono nel bisogno durante questa inimmaginabile calamità . Ogni contributo, per quanto piccolo, può fare una profonda differenza nella vita di coloro che sono colpiti da questo conflitto. Insieme possiamo contribuire a garantire che non affrontino questa lotta da soli.
Con immensa gratitudine,
Kassem Aina
General Director NISCVT
Kassem Aina
National Institution of Social Care & Vocational Training
Office Tel: 00961-1-859076 / 00961-1-859092 / 00961-3-233073
fax: 00961-1-859071
Mobile: 00961-3-233053
P.O.Box: 13/5621 Chouran Beirut 1102-2060 -Lebanon
Website: www.socialcare.org
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