SWR – Documentario interattivo on line
E’ ora navigabile gratuitamente Il documentario in realtà virtuale realizzato nel campo profughi palestinese di Burj al Shemali (Libano).
In un momento estremamente delicato per il popolo palestinese, ULAIA ne consente l’uso in visione gratuita nello spirito della libera circolazione delle idee e delle informazioni, fondamento della conoscenza e dell’emancipazione degli esseri umani.
Tuttavia, in caso di utilizzo destinato a collettività (scuole, associazioni, biblioteche, ecc.) l’associazione desidererebbe esserne preavvertita per seguire il cammino del documentario e verificare la bontà di un progetto innovativo che ha richiesto un lungo lavoro e ha coinvolto numerosi volontari coordinati da Paolo Giordano, direttore artistico.
Se ritenete, è gradita una donazione libera al nostro progetto ODISSEA che sostiene ragazzi palestinesi dal Libano nelle Università italiane.
E da oggi il documentario è on line per chi voglia esplorarlo cliccando quì
Ringraziamenti
E’ impossibile menzionare tutti coloro che hanno reso possibile lo sforzo economico che ci ha portato a questo risultato, a cominciare dalle prime donazioni di Soci e amici per sostenere le attività nel campo di Burj al Shemali da cui ha avuto origine il documentario, fino allo sviluppo in realtà virtuale.
Altrettanto arduo sarebbe elencare gli artisti che vi hanno preso parte in maniera diversa, consentendo l’uso di immagini e video d’epoca, costruendo e sviluppando le immagini in 3D o prestando la propria voce nell’interpretazione della voce narrante che accompagna i visitatori durante la navigazione del documentario.
Non possiamo non ricordare gli studenti di lingue per le traduzioni arabo e inglese e i docenti per la supervisione dei testi, come tutte le tante altre persone che hanno collaborato spontaneamente, per i montaggi, le post produzioni e per gli infiniti dettagli che si nascondono dietro la realizzazione di questo progetto.
Ma, al di sopra di tutti, questo progetto dimostra la potenzialità del VOLONTARIATO quando offerto con tenacità e impegno profondo come hanno dimostrato alcuni dei volontari iniziali, italiani e palestinesi, in primis il già ricordato Paolo Giordano.
Un vivo ringraziamento va all’associazione Al Houla, alla comunità di Burj al Shemali camp, all’ONG Beit Atfal Assumoud che ci hanno accolto e collaborato.
Il lungo percorso di Sights without Rights
Nell’estate del 2019, in collaborazione con le predette NGO locali abbiamo accolto otto universitari volontari (Donato, Eleonora, Erica, Gabriele, Luca, Paolo, Pietro, Stefania) nel campo di Burj al Shemali. Durante i due mesi di permanenza essi hanno svolto workshops di arti visive e scrittura che hanno visto la partecipazione di bambini, ragazzi e adulti con il proposito di utilizzare il loro sguardo per le riprese da includere nel documentario.
Nel 2020 e 2021, in attesa di superare il periodo di restrizioni dovuto alla pandemia, si è lavorato alla realizzazione dell’esperienza interattiva in realtà virtuale navigabile con mouse e tastiera.
Successivamente sono state estratte alcune parti del documentario per adattarle alla fruizione tramite il visore di realtà virtuale.
Nel 2022, quale forma di riguardo verso i protagonisti locali, con la direzione artistica di Paolo è stata realizzata la prima installazione multimediale di Sights without Rights co-progettata con i volontari locali nell’associazione Al-Houla, ricevendo un ottimo feed back e il consenso per la diffusione del lavoro.
Nel 2023 il documentario ha iniziato il suo percorso nelle scuole, quale metodologia innovativa di educazione immersiva (Liceo “Ignazio Vian” di Bracciano-Roma).