Viaggi solidali. Dedicato a chi ha già viaggiato con noi nei campi profughi del Libano e a chi verrà dopo.
Un bisogno invisibile di Olga Ambrosanio
Aeroporto di Beirut. La delegazione è sulla via del ritorno.
Un po’ di stanchezza per qualche disagio. Sparirà nel tepore della nostra casa.
Pensieri, emozioni, immagini catturate dalla nostra digitale, da riordinare.
Nelle valigie qualche souvenir da regalare o da tenere.
Il lavoro da riprendere. Che noia!
Quanto diversi sono i nostri problemi da quelli dei giovani palestinesi che abbiamo appena lasciato.
Per loro un viaggio, se non invitati, è un biglietto pagato “salato” ad un mafioso di turno. Non un aeroporto, ma giorni di cammino verso un porto dove iene del XXI secolo organizzano viaggi della speranza: speranza di sopravvivere alla traversata, speranza di non finire in prigione là dove ti sbarcano, speranza di non essere respinti: una trafila che li accomuna a tanti giovani africani, magrebini, indiani che rischiano la vita pur di ribellarsi al destino segnato dalla nascita.
Genitori impotenti a dissuaderli perché non hanno alternative da offrire.
Internet che mostra loro il mondo negato.
Compagni palestinesi da facebook che gli raccontano il mondo trovato.
Certezza che dove vivi poco cambierà prima che la tua stessa vita si esaurisca.
Pensi ora a cosa fa la piccola associazione a cui appartieni. Progetti. Progetti che forse li possono far uscire, a turno, per poche settimane, o per studiare all’estero in attesa che il mondo rinsavisca prima che tutto rimanga intrappolato nella “scatola nera” di una umanità alla deriva.
La libertà è il bisogno invisibile che dà il titolo a questa riflessione. E’ uno dei tanti bisogni intangibili, che può sfuggire ad un visitatore distratto: libertà di spostarsi oltre il confine dello Stato che li ospita, libertà di lavorare, libertà di migliorarsi, libertà di lasciare ai propri figli una proprietà, tutte cose che ancora oggi il Libano nega ai palestinesi che vivono lì da più di 60 anni, ai loro figli, ai loro nipoti.
Grazie per aver condiviso con noi questa esperienza. Parlane in giro.