Terrore a Burj al Shemali, 10 dicembre 2022

Chi frequenta i nostri social avrà saputo della tremenda esplosione nel campo dove svolgiamo la maggior parte delle nostre attività. I primi video giunti dalle persone con le quali siamo in contatto, sottotitolato da un commento che mi ha raggelato “Che Dio ci protegga!” mostravano la catena di  esplosioni nel buio più totale lasciando presagire una sciagura di portata elevata, così come le prime notizie apparse sul web.

Ieri, da con una conversazione con il responsabile di Assumoud, abbiamo localizzato il luogo, che descrivo per  i tanti che hanno visitato il campo con noi. La scintilla è partita dalla Moschea situata di fronte alla scuola elementare UNRWA, a destra del primo viale che sale verso il campo dall’entrata laterale. Complice il sistema elettrico fatiscente, gli scoppi immediatamente si sono propagati ad un deposito di armi (a mio parere poco importa la paternità! ), raggiungendo le case .

Grande paura, case danneggiate, vetri infranti, un fuggi fuggi generale in strada prima ancora di capire cosa fosse accaduto e anche dopo, visto che i vigili del fuoco hanno impiegato 2 ore per domare gli incendi diffusi. Dal campo ci parlano di due vittime e diversi feriti, numeri più bassi di quelli letti finora, ma temo che ci sia da aspettare ancora per un bilancio definitivo.

L’inchiesta è stata avviata, ma sugli esiti non ci scommettiamo, visto che è oltre un anno che poco si sa dell’esplosione al porto di Beirut che distrusse mezza Beirut, oltre 200 morti e 7000 tra feriti e sfollati. Burj al Shemali è un campo in cui Assumoud, che, ricordo, è indipendente e non legata ad alcun partito, fa molto di più di quanto si possa chiedere ad una ONG locale, fornendo servizi a tutta la comunità a prescindere dalla nazionalità e non perdendo occasione per sottrarre soprattutto i giovani dal facile adescamento dei partiti politici.

Un giovane,  senza futuro per le leggi sul lavoro applicate agli stranieri a cui sono equiparati  anche i rifugiati palestinesi nativi – si “comprava” con 200 dollari al mese (qualche tempo fa); oggi, può darsi anche con meno, vista la situazione economica drammatica in cui versa tutto il Paese. Una cifra con cui si sopravvive in estrema povertà, è vero, ma che consente almeno di non veder sfumare la propria gioventù senza aver avuto la possibilità di costruire la propria famiglia.

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