Sulle orme degli artigiani fenici
4 gennaio 2015
Il progetto ha segnato la collaborazione tra ULAIA e ASSUMOUD con UNIFIL “United Nations Interim Force in Lebanon, con il contingente italiano della missione “LEONTE XVII”, la forza di pace ONU che opera a Sud del fiume Litani (Sud Libano).
Un corso intensivo per 31 ragazze libanesi, palestinesi e siriane di realizzazione oggetti di porcellana e decorazione su vetro e su ceramica che si è svolto presso l’atelier ARTYR design, a Tiro, sotto la guida di insegnanti professionisti. Il corso ha portato le ragazze meritevoli ad acquisire il certificato per l’esercizio dell’attività consegnato il 27 febbraio nella cerimonia conclusiva con l’intervento di ufficiali UNIFIL, rappresentanti di ULAIA, ARTYR, ASSUMOUD e del Console italiano di Tiro.
Cerimonia conclusiva
27 febbraio 2015
Il progetto si è concluso, dopo 2 mesi e mezzo, con una cerimonia intima, nell’atelier libanese che ha visto entrare ogni giorno, come una scuola, le ragazze provenienti dai tre campi del Sud: Rashidieh, El Buss e Burj al Shemali
Sono qui con noi oggi, il Maggiore Manzi ed il suo gruppo che fin dall’inizio ha seguito lo svolgimento del corso visitando periodicamente l’atelier durante le lezioni. Li abbiamo ricordati tutti nei nostri ringraziamenti, dai capi che ci hanno ricevuto nella fase della proposta, a Cristiano, Angelo e Vincenzo che hanno terminato la missione in gennaio, a Mariano e Paolo che li hanno sostituiti di recente. Insieme alle bandiere, palestinese, libanese ed italiana, c’è anche quella della loro brigata a fare da sfondo alle ragazze che sfilano per ritirare il loro certificato, soddisfatte e forse dispiaciute che questa sia una conclusione. Nelle mie parole un augurio di Pace tra i due popoli che, anche se al momento non c’è sul terreno, possa esserci nei rapporti tra di loro al di la dei diversi gruppi di appartenenza; in quelle di Abo Wassim l’augurio che in un prossimo futuro anche per i palestinesi si possa realizzare ciò che è avvenuto di recente per gli armeni: il riconoscimento dei diritti da parte del governo libanese dove vivono da 66 anni.
Soddisfatta per aver ospitato il corso la Presidente dell’Associazione per salvare Tyro, a cui fa capo l’atelier, sinceramente meravigliata della perfezione dei prodotti realizzati in esposizione nella sala. Apprezzamenti dal Console italiano di Tyro.
Sul viso degli insegnanti dell’atelier , professionalmente ineccepibili , la stanchezza di un periodo intenso trascorso ricercando la perfezione per le giovani apprendiste.
Tra le ragazze, le immancabili assistenti sociali di Assumoud, spesso anche leader Scout, che svolgono un lavoro “ai fianchi” della gioventù di cui sono pieni i campi per sollecitare, in ogni occasione, anche altri tipi di insegnamento, soprattutto comportamentali, indirizzati a creare fiducia in se stessi e nel futuro, una parola che qui in Libano, soprattutto per i Palestinesi sembra risiedere solo tra le righe del vocabolario.
E mentre il Maggiore Manzi riceve dalle tre ragazze più brave un ricordo creato da loro stesse per l’occasione, i soldati distribuiscono cappellini e magliette con i simboli italiani.
Si spengono le luci su un progetto che ha gettato dei semi che potrebbero germogliare, uno dei tanti semi sparsi da ULAIA qui nella realtà dove abbiamo scelto di operare.
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